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Spy Game

Disambiguazione – Se stai cercando la serie televisiva, vedi Spy Game (serie televisiva).
Spy Game
Robert Redford e Brad Pitt in una scena del film
Titolo originaleSpy Game
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2001
Durata126 min
Rapporto2,35:1
Genereazione, thriller, spionaggio
RegiaTony Scott
SoggettoMichael Frost Beckner
SceneggiaturaMichael Frost Beckner, David Arata
ProduttoreDouglas Wick, Marc Abraham
Produttore esecutivoArmyan Bernstein, Thomas A. Bliss, Iain Smith, James W. Skotchdopole
Casa di produzioneUniversal Pictures, Beacon Pictures, Toho-Towa, Metropolitan Filmexport
Distribuzione in italianoMedusa Film
FotografiaDaniel Mindel
MontaggioChristian Wagner
Effetti specialiTrevor Wood
MusicheHarry Gregson-Williams
ScenografiaNorris Spencer, Kevin Phipps, Jille Azis
CostumiLouise Frogley
TruccoGraham Johnston
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Spy Game è un film del 2001 diretto da Tony Scott.

Trama

Nel 1991, mentre gli Stati Uniti stanno finalizzando un importante accordo commerciale con la Cina, l’agente segreto della CIA Tom Bishop viene catturato durante una missione non autorizzata a Suzhou e rischia l’esecuzione entro 24 ore. L’operazione, non approvata dall’agenzia, minaccia di compromettere l’accordo diplomatico in corso. I dirigenti della CIA convocano allora Nathan Muir, esperto agente operativo prossimo al pensionamento, per riesaminare la carriera di Bishop e decidere se intervenire.

Muir comprende rapidamente che l’intento dell’agenzia è quello di prendere le distanze dal collega, abbandonandolo. In segreto, però, avvia un piano parallelo: attraverso un contatto dell’MI6 fa trapelare la notizia dell’arresto alla CNN, anche se l’informazione viene presto smentita da manovre interne della CIA. Attraverso una serie di flashback, Muir ripercorre la sua storia con Bishop: dal loro primo incontro in Vietnam nel 1975, al reclutamento a Berlino Ovest nel 1976, fino a una difficile missione a Beirut durante la guerra dei campi nel 1985.

Durante l’operazione in Libano, Bishop conosce e si innamora di Elizabeth Hadley, un’operatrice umanitaria con un passato controverso, legato anche a un attentato avvenuto nel Regno Unito. Considerandola una minaccia alla sicurezza della missione, Muir ne organizza segretamente la cattura da parte delle autorità cinesi, in cambio della liberazione di un diplomatico statunitense. Sentendosi tradito, Bishop interrompe ogni rapporto professionale con il suo mentore.

Nel presente, Muir deduce che Bishop si trovasse in Cina per tentare di liberare Hadley. Deciso ad aiutarlo, sfrutta le sue ultime risorse e i contatti rimasti per mettere in atto “Operation Dinner Out”, un piano ideato in origine dallo stesso Bishop. Utilizzando fondi personali e appoggi esterni, organizza un blackout nella prigione cinese per consentire a una squadra di Navy SEAL di effettuare l’estrazione dei due prigionieri.

Mentre i sospetti nei suoi confronti crescono all’interno della CIA, Muir riesce a coprire le proprie mosse fingendo di occuparsi solo della pensione imminente. L’operazione ha successo: Bishop e Hadley vengono liberati e Bishop comprende il coinvolgimento del suo vecchio mentore quando sente il nome in codice della missione. Muir, dopo aver depistato i colleghi, lascia definitivamente il quartier generale della CIA e si avvia verso il pensionamento, con un’ultima vittoria alle spalle.

Ispirazione

Secondo alcune fonti, il finale del film è ispirato al celebre romanzo di Fred Uhlman L'amico ritrovato.

Dediche

Il film è dedicato ad Elizabeth Jean Scott, madre del regista, deceduta nel 2001. Sempre a lei Ridley Scott, fratello di Tony, ha dedicato nello stesso anno Black Hawk Down - Black Hawk abbattuto.

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