Fiat C.R.20
Il Fiat C.R.20 era un biplano da caccia italiano impiegato a cavallo degli anni venti e trenta. Il principale utilizzatore fu la Regia Aeronautica, che lo impiegò anche durante la guerra d'Etiopia, ma trovò un discreto successo nell'esportazione, venendo impiegato tra le altre dalle aeronautiche ungherese, austriaca, paraguayana e lituana. Storia del progettoProgettato dall'ingegner Celestino Rosatelli, il C.R.20 rappresentò la tappa intermedia tra i primi caccia biplani C.R.1 e la famiglia dei C.R.30-C.R.32. Il C.R.20 abbandonava la fusoliera costruita principalmente in legno (lignea) dei C.R.1 per adottare una fusoliera quasi interamente in metallo, con rivestimento misto in pannelli metallici nella parte anteriore e tela in quella posteriore. Il motore impiegato era il 12 cilindri a V Fiat A.20 da 410 CV. Il raffreddamento era a liquido con il radiatore montato sopra il mozzo dell'elica bipala. Dopo il primo volo del 19 giugno 1926, il velivolo destò un favorevole interesse al successivo Salone internazionale dell'aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget. TecnicaSono riportate alcune caratteristiche tecniche relative alla versione C.R.20 bis.[1] MotoreIl C.R.20 bis era equipaggiato con un motore Fiat A.20 AQ, della potenza di 410 CV, a 12 cilindri a V raffreddati ad acqua. Il serbatoio, realizzato in lamiera di duralluminio, era posizionato sulla verticale del baricentro, aveva la capacità di 282 litri ed era sganciabile in volo. Fra le due semiali c'era un serbatoio supplementare, protetto da blindatura, della capacità di 22 litri. L'elica, bipala, era in legno di noce, del diametro di 2,6 m a passo fisso, avente washout: 0,92 m (periferico) - 1,792 (alla radice). ArmamentoL'armamento consisteva in due mitragliatrici Vickers anteriori, a comando indipendente, comandate dal motore e sincronizzate per il tiro attraverso le pale dell'elica. Per le esercitazioni di tiro, era presente una "fotomitragliatrice", che consentiva il controllo fotografico e cronometrico della direzione di sparo e della durata utile. FusolieraLa struttura resistente della fusoliera era costituita da 4 longheroni in tubo d'acciaio e fra loro collegati da un traliccio sempre in tubo d'acciaio. La cellula biplana era di tipo rigido, a struttura triangolare. Il carrello era aperto, in acciaio, dotato di ammortizzatori oleoelastici e freni per le ruote ed era supportato da due V in tubi conici d'acciaio. Le ruote, tipo Standard III, avevano la carreggiata di 1,9 m. Ali e impennaggiLe ali erano montate con attacchi a cerniera ed erano sostenute da 8 montanti in lamiera d'acciaio, disposti a traliccio. La struttura degli alettoni era in duralluminio. Strumentazione e comandiLa strumentazione di bordo comprendeva una bussola, gli avvisatori d'incendio, i rubinetti della benzina, i manometri della benzina e dell'olio, i comandi motore, la pompa a mano, il comando del piano fisso, il comando del freno ruote. Era presente una macchina fotografica del tipo O.M.I., a pellicola, con formato 13x18 cm, che poteva essere comandata da un autocronometro per temporizzare gli intervalli di presa. Impiego operativoItaliaLa Regia Aeronautica fu il principale utilizzatore del C.R.20 e delle sue varianti. In servizio venne impiegato sia nelle operazioni in Libia che, con pochi esemplari, nelle prime fasi della guerra d'Etiopia (106ª Squadriglia, 107ª Squadriglia e 111ª Squadriglia), conflitto in cui venne impiegato per operazioni di attacco al suolo, anticipando l'utilizzo che verrà fatto dei C.R.32 e C.R.42 durante il secondo conflitto mondiale. La versione idrovolante prodotta dal 1928 dalla Macchi e CMASA equipaggiò la 161ª Squadriglia e 162ª Squadriglia di caccia marittima. Grazie alle caratteristiche di manovrabilità i C.R.20 equipaggiarono i reparti acrobatici della Regia Aeronautica. In questo ruolo si ricorda soprattutto l'ultima versione dei C.R.20, il C.R.Asso con un più potente motore Isotta Fraschini. Nel ruolo di addestratori i C.R.20 prestarono servizio per tutti gli anni trenta. AustriaL'austriaca Luftwaffen Kommando Österreich operò con 16 C.R.20 bis, 16 C.R.20bisAQ, 4 C.R.20B. I velivoli ancora operativi dopo l'Anschluss ricevettero contrassegni della Luftwaffe venendo impiegati come addestratori. UngheriaL'ungherese Magyar Királyi Honvéd Légierő operò con almeno 16 esemplari, compresi alcuni biposto. Acquisiti nel 1932 i velivoli furono progressivamente sostituiti a partire dal 1935 con i C.R.30 e C.R.32. LituaniaLa lituana Karinės Oro Pajėgos operò con 16 (o 15) velivoli acquistati nel 1928. Nel giugno 1940 sette esemplari risultano in carico alla 7 Eskadrile (settima squadriglia) del II Aviacijos (Naikintuvu) Grupe (secondo gruppo (caccia) aereo), del quale faceva parte anche un ANBO-51, al comando del mjr. Jonas Adomaitis e basato presso l'aeroporto di Kaunas.[2] AltriAltre forze aeree mondiali ebbero in organico alcuni esemplari del C.R.20. Il Paraguay, 6 (o 5) C.R.20bis che vennero impiegati tra il 1932 e il 1935 nella guerra del Chaco contro la Bolivia, la Spagna, 6 velivoli, e la Polonia, 4 velivoli. Varianti![]()
Alcuni C.R.20 vennero impiegati per scopi sperimentali, tra cui l'applicazione di alule Handley Page sul bordo d'attacco. UtilizzatoriNote
Bibliografia
Riviste
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