Enrico I di Borbone-Condé
Enrico I di Borbone-Condé (La Ferté-sous-Jouarre, 29 dicembre 1552 – Saint-Jean-d'Angély, 5 marzo 1588) fu principe di Borbone-Condé ed uno dei capi protestanti durante le guerre di religione. BiografiaFiglio primogenito di Luigi I di Borbone-Condé[1], e di sua moglie, Eleonora di Roye, contessa di Roucy, Enrico è cresciuto in una famiglia di convinzioni calviniste. Era cugino di Enrico di Navarra, a fianco del quale combatté come capo degli ugonotti. Capo del partito protestanteDurante la notte di San Bartolomeo (23-24 agosto 1572), dovette abiurare, insieme alla moglie, il calvinismo[2]. Dopo la sua partecipazione all'assedio di La Rochelle ebbe in ricompensa il governo della Piccardia (1573). Partecipò alla congiura dei Malcontenti sostenendo contro il re Enrico III il fratello di questi, Francesco Ercole di Valois, duca d'Alençon. Trovò infine rifugio a Strasburgo, dove nel 1575 tornò al calvinismo e riprese la lotta contro i cattolici. Si mise a capo del partito protestante durante la quarta, la quinta e la sesta guerra religiosa. Profondamente calvinista, il Principe di Condé si rivelò il vero leader del partito. Si oppose a suo cugino, il re di Navarra, a cui incolpò la sua negligenza religiosa. Di fronte alla minaccia cattolica, i due cugini furono costretti ad allearsi. Combatterono insieme nella battaglia di Coutras (1587). MatrimoniPrimo MatrimonioSposò, il 10 agosto 1572, Maria di Clèves (1553-1574)[1], figlia di Francesco I di Nevers. Ebbero una figlia:
Secondo MatrimonioMorta la prima moglie, si risposò il 16 marzo 1586, con Carlotta Caterina de La Trémoille (1568-28 agosto 1629)[1], figlia di Luigi III de La Trémoille. Ebbero due figli:
MorteMorì il 5 marzo 1588[3], per avvelenamento, sospetto confermato dai medici che dai suoi parenti (incluso suo cugino Enrico IV)[4]. La prima sospettata era la moglie[5], che lo avvelenò secondo le accuse rivolte da un servo. Enrico IV sospettò anche dei calvinisti[6]. Carlotta viene arrestata e giudicata dal Parlamento di Parigi, ma il procedimento viene interrotto[7] alla notizia della sua gravidanza, e venne semplicemente imprigionata a Saint-Jean-d'Angély sotto la custodia di Jean de Saint-Memme[8][9]. Stemma
Ascendenza
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