Che m'è 'mparato a fa'
Che m'è 'mparato a fa' è una canzone in lingua napoletana scritta nel 1956 da Armando Trovajoli e Dino Verde per Sofia Loren. Pubblicata nel 45 giri Che m'è 'mparato a fa/Tin Afto rimase in vetta alle classifiche di vendita del 1957 per oltre un mese[1]. Tra le altre interpretazioni di questa canzone quelle di Roberto Murolo, Bruno Martino, Claudio Villa, Jula de Palma e Mina. Storia e significatoIl protagonista sembrerebbe che abbia subìto un periodo di lontananza da qualcuno che per lui era di grande importanza. Il testo riporta lo stato di frustrazione e il dolore causati dalle circostanze e l'attuale ardente desiderio di un riavvicinamento. Nel frattempo ricorda con ossessione i dettagli di quel tempo condiviso: Come prima quanne me guardave e cu ll’uocchie me studiavo. La nostalgia non è quindi solo un ricordo, ma una voglia di riaccendere quell'amore che è ancora vivo, come dichiarato nel testo, l'invito a tornare ‘n’ata vota. Il protagonista ricerca una riconciliazione facendo un appello all'amata chiedendogli di minimizzare qualche fatto passato (Ma sienteme, non ce pensa). Non pretende nulla, ma solo il desiderio di un possibile contatto per sanare le ferite, e rilancia con richieste come Pruvamme ‘n’ata vota, tuttavia nel testo non ci sono risposte dall'altra persona.[2]. Nel 1977 gli Alunni del sole avevano fatto una loro cover con il titolo 'A canzuncella Note
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